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Il segmento testuale Martini Mauri è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 564

Brano: Martini Mauri, Enrico

Allo scoppio della guerra di Spagna accorse volontario nelle Brigate Internazionali in difesa della Repubblica. Divenuto membro del Comitato centrale del P.C.I., ebbe affidati dal Partito importanti incarichi, tra cui quello della ripresa dei collegamenti con l'Italia nel 1940. Arrestato in Jugoslavia nel 1941 e rinchiuso in campo di concentramento, riuscì a fuggire. Nel giugno dello stesso anno rientrò in Italia ma, appena passata la frontiera a Fiume, fu nuovamente arrestato. Nel 1942 fu condannato dal Tribunale speciale a 25 anni di reclusione e imprigionato a Civitavecchia. Mor[...]

[...]gani responsabili, doveva sapere. Morì da comunista come era vissuto. A noi, più giovani, quella sua morte ci confermò nell'opinione mitica che ci eravamo fatti del dirigente comunista ».

Martini, Sebastiano

Veloce. N. il 17.2.1920 a Pompeiana (Imperia). Dopo l'8 settembre 1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza imperiese, divenendo comandante della 4a Brigata Garibaldi della Divisione « Felice Cascione ».

Martini Mauri, Enrico

Mauri. Medaglia d’oro al valor militare. N. a Mondovì (Cuneo) nel 1911; ufficiale deH’esercito, dirigente industriale.

Dopo aver frequentato la Scuola allievi ufficiali di Bra e l’Accademia militare di Modena, fu destinato al 3° Reggimento Alpini. Promosso tenente nel settembre 1934, nel 1936 combattè in Africa Orientale e nel

1937, conseguito il brevetto di osservatore aereo, prestò servizio in squadriglie da ricognizione.

Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale fu assegnato al Comando superiore delle Forze Armate in Africa settentrionale, dove raggiunse il grado di[...]

[...] medaglia d'oro, della Bronze Star statunitense e della Croce d'oro polacca. Nel 194546 fu consultore nazionale, ma poi si ritirò dalla vita politica.

Laureatosi in legge nel 1946, divenne dirigente industriale. È vicepresidente deWU.R.P.E. (Union des résistants pour l’Europe uni e) e dell ’U.I.R.D. (Union Internationale de la Résistance et de la Déportation). Dirige Risorgimento, periodico della Resistenza.

La Resistenza * tradita »

E. Martini Mauri è autore di un libro sulla guerra partigiana: Con la libertà e per la libertà, pubblicato a Torino nel 1947. Nell’introduzione a una seconda edizione di quest’opera, uscita a Milano nel 1968 sotto il titolo Partigiani Penne Nere, ha scritto tra l’altro: « Se la Resistenza ci evoca l’idea di eventi incommensurabilmente lontani, ciò deve attribuirsi a quell’insieme di cause oggettive, per cui si parla, con evidente esagerazione ma anche con un nucleo di verità, di Resistenza " tradita ” [...]. La Resistenza, per il modo stesso in cui si attuò — organizzazione interna delle formazioni, partecipa[...]

[...]a a Milano nel 1968 sotto il titolo Partigiani Penne Nere, ha scritto tra l’altro: « Se la Resistenza ci evoca l’idea di eventi incommensurabilmente lontani, ciò deve attribuirsi a quell’insieme di cause oggettive, per cui si parla, con evidente esagerazione ma anche con un nucleo di verità, di Resistenza " tradita ” [...]. La Resistenza, per il modo stesso in cui si attuò — organizzazione interna delle formazioni, partecipazione massiccia

E. Martini Mauri (a destra) con il maggiore Neville Darewski [Tempie), capo di una missione britannica nelle Langhe (estate 1944)

delle popolazioni, il fatto di una guerra combattuta per la libera scelta di chi la combatte — prefigurava l’immagine di una società diversa, fondata sul consenso e non sulla forza, che affrancasse quindi l’individuo dal destino di perenne mortificazione al quale sembrava condannato. La possibilità di instaurare questo nuovo tipo di rapporto tra il cittadino e lo stato era avvertita, sia pure in modo talora confuso e sentimentale, da tutti i partigiani, nei quali maturò ben pres[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 262

Brano: [...]ntri (Murazzano, Belvedere, Marsaglia, Castino, Dogliani, Castellino).

Tra il 14 e il 16 novembre, a Castellino^ Tanaro, furono incendiati i 3/4 delle abitazioni e degli edifici, distrutto I'80% delle scorte, fucilati 12 civili, tra cui 3 donne. In località Castino, il 20 novembre, furono incendiati 20 edifici tra cui il Municipio, uccisi 2 civili e deportati 3 giovani.

La liberazione

Nel gennaio 1945 il comandante degli autonomi Enrico Martini Mauri (v.) aveva già ristabilito un Comando nei pressi di Clavesana, un’isola libera in mezzo ai repubblichini. Si ricomposero i quadri, si riorganizzarono le unità. Il 15 febbraio i garibaldini costituirono il Raggruppamento divisioni d’assalto Garibaldi delle Langhe. Ai primi di gennaio scesero inoltre dalle montagne cuneesi alcune bande gielliste assai agguerrite, le quali assorbirono la piccola formazione « G.L. » locale, la 7a Banda « Gianni Alessandria ». Da febbraio ad aprile i partigiani furono nuovamente all’attacco: Alba, Gallo d’Alba, Dogliani, Diano, Lequio, Bossolasco, Serralunga, Serr[...]

[...]a, decorato di medaglia d’oro, e al possidente Giovanni Balbo (v.), anch’egli Medaglia d’oro, padre del comandante « Poli », figurano: i tre fratelli Ambrogio, contadini; il capitano Gianni, di Alessandria; i due fratelli Del lapiana; l’operaio Giacomo Fantone, il quindicenne Franco Centro (v.); il diciannovenne Dario Scaglione e altri ancora.

G.Fos.

Bibliografia: Anna Bravo, La Flepubblica partigiana dell’Alto Monferrato, Torino, 1964; E. Martini Mauri, Partigiani penne nere, 1968; P. Secchia e F. Frassati, Storia della Resistenza italiana, 1965.

Langhe, Zona libera delle

Denominazione comunemente usata per indicare la vasta area di territorio della provincia di Cuneo (v.), corrispondente all’incircaal perimetro appunto delle Langhe (fra il Tanaro e la Bormida di Spigno), liberata dalla presenza dei presidi nazifascisti e stabilmente occupata da unità partigiane tra Testate 1944 e il novembre dello stesso anno.

La « zona libera », abbracciante un’area collinosa di circa 200 kmq ai confini delle province di Asti, Alessandria e Savon[...]

[...]un’area collinosa di circa 200 kmq ai confini delle province di Asti, Alessandria e Savona con quella di Cuneo, fu creata nell’estate 1944, in quella fase di imponente sviluppo del movimento partigiano piemontese che aveva portato a un forte aumento numerico delle forze inquadrate nelle varie formazioni e a una corrispondente espansione delle zone controllate dalle bande. In breve volgere di tempo, le formazioni Autonome (v.) comandate da Enrico Martini Mauri e le Brigate d’assalto Garibaldi (v.) operanti in quei settori poterono estendere e consolidare la propria influenza sull'intera Langa, prendendo possesso dei suoi centri abitati di maggior interesse; si ebbe in tal modo una fascia di territorio, tra il Piemonte e la Liguria, compresi i principali nodi di comunicazione fra le due regioni, che per posizione strategica costituiva un saliente di eccezionale importanza dello schieramento partigiano.

Le unità della I e della II Divisione « Langhe » del Gruppo divisioni Autonome e le formazioni garibaldine raggruppatesi il 20.8.1944 nella

VI [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 264

Brano: [...] in realtà ispirato alla preoccupazione (squisitamente politica) di non agevolare la pressione eventuale di forze popolari per l’istituzione di embrionali strumenti di autogoverno né di far spazio all’espandersi di idee e consapevolezze che in nuce contenessero rivendicazioni di trasformazione radicale dei vecchi assetti sociali del Paese.

Col procedere delle esperienze sostenute dall’iniziativa dei Comandi garibaldini, anche le formazioni di Martini Mauri convocarono in alcune località assemblee elettorali e si adoperarono per la costituzione di nuovi Consigli comunali, ma (come rileva Massimo Legnani) con un « margine di autonomia rigorosamente limitato ».

Malgrado la disparità di concezioni e la catena di attriti e polemiche che ne derivarono tra le due forze partigiane, si riuscì a stabilire un relativo coordinamento fra alcune Giunte popolari comunali. Tuttavia il carattere frenante delle impostazioni care agli autonomi impedì la progettata costituzione di una Giunta popolare « di zona », così come era stata delineata dal programma gari[...]

[...]uttavia il carattere frenante delle impostazioni care agli autonomi impedì la progettata costituzione di una Giunta popolare « di zona », così come era stata delineata dal programma garibaldino in armonia con le direttive del C.L.N. regionale, Inoltre la debolezza, quando non l’assenza totale di una rete di C.L.N. locali, accentuò da un lato la preminenza degli organi militari su quelli civili e, dall'altro, agevolò la propensione dei Comandi di Martini Mauri a sottrarsi a direttive politiche che essi non gradivano e che la stessa ala

moderata dei C.L.N. aveva subito con trasparente inquietudine. L’occupazione di Alba (v.)f avvenuta il 10.10.1944, fornì la comprova del contrasto tra i due criteri di condotta delle formazioni dominanti nella « zona libera ». Il Comando di Martini Mauri emanò provvedimenti di natura strettamente tecnica, che si inserivano nella direttrice di comportamento delle Autonome e, di fatto, piegavano il C.L.N. cittadino (composto in grande maggioranza da esponenti della borghesia locale) alle direttive del Comando del Gruppo divisioni « Langhe », privandolo di specifiche funzioni politiche. Ciò sollevò le proteste dei garibaldini e portò a rinnovati dissensi. Soltanto il 26 ottobre, una settimana prima della caduta di Alba, si addivenne a Monforte alla costituzione di un C.L.N. « delle Langhe », con i rappresentanti dei 5 partiti della coalizione e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 4

Brano: [...] espressa da quell’assise conservatrice contro le riforme del governo laburista di Attlee.

Nel 1957 pubblicò un libro di memorie, Fullness of Days (Pienezza di giorni). M.Ku.

Hanau, Eraldo

Capitano Martinengo. N. a Genova. Ufficiale dell’esercito, dopo l’8.9.

1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza astigiana.

Nell’inverno 1944 si collegò con le formazioni Autonome (v.) comandate dal maggiore Enrico Martini Mauri. Fu tra i primi organizzatori partigiani della zona e divenne comandante della Brigata « Val Tanaro ». Al suo fianco combattè il fratello Adolfo (Gomez), che diventò capo del servizio Informazioni della IV Divisione Autonoma « Alpi ».

Bibliografia: E. Martini Mauri, Partigiani penne nere, Milano 1968.

Hartheim, Castello di

Antico castello dell’Alto Danubio (Austria), dal 1940 al 1944 fu utilizzato dai nazisti come « istituto di eutanasia » e campo di sterminio. Nella camera a gas del castello furono uccise circa 30.000 persone, compresi 6.0008.000 deportati del vicino lager di Mauthausen (v.). Tra questi si conoscono i nomi di 285 italiani (si veda l’elenco nominativo in calce alla voce). Le altre vittime di Hartheim furono pazienti prelevati dagli ospedali psichiatrici dell’Austria e della Baviera nonché circa 3.250 internati di Dachau (v.).

L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 770

Brano: [...]ti Castelletti, Gino

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Milano il 13.9.1921, m. a Colli di Valduggia (Vercelli) il 9.8.1944; ufficiale dell’esercito. Nato da aristocratica famiglia lombarda, fu avviato alla carriera delle armi e venne iscritto all’Accademia militare.

Dopo T8.9.1943 si rifugiò in Svizzera, ma nel luglio 1944 rientrò in Italia e, di orientamento monarchico, si propose di raggiungere le formazioni Autonome di Martini Mauri operanti nelle Langhe. Giunto ad Alagna, trovò che la Vaisesia, liberata dalle formazioni partigiane, era sottoposta a un durissimo rastrellamento, così decise di

rimanere in quella zona e, nonostante il suo diverso orientamento politico, si mise a disposizione di Cino Moscatelli, per rendersi utile ai garibaldini impegnati a fronteggiare l’offensiva tedesca.

Assunto il nome di battaglia di « capitano Gino », divenne vicecomandante della Brigata Garibaldi « Osella » operante in Valsesia e nel Novarese. Assegnato poi alla Brigata Garibaldi « Volante Loss », partecipò con questa a numeros[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 134

Brano: [...]ella battaglia di Bruno (v.), nota anche come battaglia di Nizza Monferrato, che co

strinse tedeschi e fascisti a ritirarsi con notevoli perdite.

Quindici giorni dopo, il 4.11.1944, circa 700 uomini provenienti da Alessandria a bordo di un treno blindato, tentarono per la seconda volta di entrare a Nizza Monferrato. Le forze garibaldine di presidio nella zona, alle quali si unirono in azione combinata anche formazioni autonome comandate da Martini Mauri affrontarono il nemico nella battaglia di Bergamasco (v.), costringendolo nuovamente a ritirarsi.

Con Decreto presidenziale del 28.11.1972, il Comune è stato decorato di medaglia di argento al valor militare con la seguente motivazione: « Comune di Nizza Monferrato (Asti) — Centro vitale della zona dell’Alto Monferrato, comprendente 37 Comuni e le frazioni di San Marzanotto e Montemarzo d’Asti, con l’eroismo dei suoi partigiani e l’indomita fierezza della popolazione, si proclamava, all'armistizio, repubblica partigiana e si autogovernava per oltre tre mesi con una Giunta popolare di gover[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 415

Brano: [...]orsi in contatto diretto con la Base per questioni di natura tecnica »).

Dei poteri e dei finanziamenti avuti dagli inglesi, Sogno si servì abilmente e, spalleggiato dai liberali che miravano a farne il capo militare del Partito [che non ebbe mai proprie formazioni, quantunque ambisse a considerar tali le Brigate Autonome (v.)], prese parte a riunioni, ebbe contatti con i massimi esponenti della Resistenza e con taluni comandanti (Moscatelli, Martini Mauri, ecc.).

Nel dicembre 1944, allorché una delegazione del C.L.N.A.I. composta da Parri, Pajetta e Pizzoni fu chiamata a Roma per stipulare con il Comando supremo alleato un accordo che, nelle intenzioni inglesi, avrebbe dovuto imbrigliare le forze della Resistenza, Edgardo Sogno vi venne incluso di autorità su richiesta di McCaffery.

Con una vena di humour, Sogno *ha così tratteggiato la situazione: « Questa strana delegazione era naturalmente vista sotto aspetti differenti dai vari partiti: per gli azionisti e i comunisti, gli unici due rappresentanti di rilievo erano Maurizio e Mare, os[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 491

Brano: Garibaldi, Giuseppe

|’11.11.1911, m. il 18.2.1944); Isaia Gollo (n. il 21.7.1908, m. il 3.4.

1944); Sciandra Ferdinando (n. il

10.7.1919, m. il 5.12.1944) ; Valentino Volpe (n. il 22.10.1906, m. il 23.4.

1945).

Bibliografia: Renzo Amedeo, Ogni contrada è patria dei ribelli, Milano, 1964; E. Martini Mauri, Partigiani Penne nere, Milano, 1968.

Garfagnana

Regione storica della Toscana comprendente l'alta valle del Serchio tra le Alpi Apuane e l’Appennino, in provincia di Lucca. Dopo l'8.9.

1943 vi si costituirono gruppi partigiani assai combattivi, operanti dal ponte di Campia al Passo dei Carpinelli, soprattutto per assalire le colonne tedesche di transito. Le azioni partigiane s'intensificarono nell’estate 1944: il 12 giugno furono distrutti i ponti di Nicciano e Gragnana, il 14 quello di Rontano, il 20 quello di Isola Santa, il 21 il ponte di Fariola. I tedeschi furono infine costret[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Martini Mauri, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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